Letterato italiano. Intraprese la carriera ecclesiastica e fu preposto della
cattedrale di Cagli. Amico di Torquato Tasso, che lo cita in un sonetto, fu
autore di alcune commedie in prosa:
Lo Sbratta (1552),
Gl'ingiusti
sdegni (1553),
Gli affetti (1559),
I falsi sospetti (1574).
Scrisse anche
Il trattato del galantuomo, ovvero dell'uomo prudente e
discreto, pubblicato postumo nel 1604 a Venezia (Cagli, Pesaro e Urbino 1525
circa - 1601).